venerdì 18 aprile 2014

A-PER "ATLANTE"

Per molto tempo sono stato influenzato dalle sperimentazioni video-pittoriche del grande regista inglese Peter Greenaway.
Lungi da me provare a fare videoarte, molto più umilmente mi piaceva rapportare alla pittura questa sua visione "ipertestuale" che dal mio modesto punto di vista equivaleva ad una sorta di Neocubismo dei nostri tempi.
Spiegato l'arcano, per molto tempo le mie pitture sembravano "ingabbiate", come ha scritto qualcuno, in dei limiti e finestre sovrapposte che per me potevano avere una parentela con il campo visivo dei (preistorici) CD-Rom.
Volendo applicare questa ricerca alle tradizioni del passato, una rivisitazione del mito di Atlante, dichiaratamente debitore di un cortometraggio del regista inglese degli anni '90:
"M is for Man, Music and Mozart"...


Questa pittura cartacea, realizzata ad acrilico e tempere, appartiene alla collezione di una singolare ragazza Argentina di poco più di diciannove anni (ai tempi) che ho conosciuto quando ho cominciato ad insegnare.
La singolarità sua, consisteva, pur nella sua giovane età, nel collezionare opere che identificassero il luogo in cui si trovava al momento. Ho cercato con molta fatica di farle capire che la tradizione siculo-pittorica con Greenaway non aveva poi tutte queste relazioni formali. Ma a lei non importava.
Ricordo che per Lei c'era più "Sicilia" in questa tavola che in tante altre cose che aveva visto...

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