mercoledì 6 aprile 2016

L'IGNAVO

Con pause di tempo alterne, quel gran giornalista della Rai che è Bruno Vespa, riesce a far parlare di se.
Che sia uno che si sbatte per fare della cosiddetta informazione nessuno lo mette in discussione.
Scrive un libro all'anno che presenta con notevole battage pubblicitario e  coadiuvato da VIPS come lui, del mondo della politica o dello spettacolo...
C'è un piccolo dettaglio però. Tal signore verrà ricordato per la sua ignavia.
L'ultimo motivo di tale perentorio giudizio sta nell'aver invitato in un programma del servizio pubblico il figlio del boss Totò Riina, anch'esso condannato per Mafia.

Anni fa quando ho cominciato il mio progetto sull'Inferno di Dante a fumetti, ho pensato, qua e la, di intercalare qualche personaggio reale che servisse da rinforzo e attualizzazione del testo.

Sulle prime il signor Vespa ha trovato asilo nell'Anti-Inferno; in quello spazio destinato da Dante agli Ignavi e cioè a coloro che in vita non hanno saputo prendere posizione certa. Poi è stato caratterizzato come gli altri ospiti, all'inseguimento di una "insegna" senza identità. Da qui la metafora simbolica di rappresentarlo strabico perché non ha una convinzione chiara e non segue una direzione univoca...

Mi accorgo però dopo gli ultimi fatti che quella nobile citazione fatta di un'anticamera di dannazione, non basta.
Non è sufficiente.
Al caro signor Vespa, riserverò un posto  per ogni girone Infernale.





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