domenica 31 luglio 2016
venerdì 29 luglio 2016
giovedì 28 luglio 2016
Zibaldone Facebookiano 3
Mi piacciono gli annunci dell'auto esclusione temporanea da Facebook, per impegni lavorativi. E' come quando mia figlia mangia le verdure a patto che siano passate!
A me non importa se si ristampano storie, già editate e tutto il resto. A me importa solo di Dylan Dog. Me ne importa da 28 anni...
A me non importa se si ristampano storie, già editate e tutto il resto. A me importa solo di Dylan Dog. Me ne importa da 28 anni...
Oh, finalmente si è raggiunto lo scopo tanto desiderato: rendiamo anche gli impiegati statali precari e passabili di licenziamento.
Non si troverà la sede dove collocare il dipendente? Dopo due anni licenziato! E' chiaro che è colpa sua, visto che per partito preso è un nullafacente e sfaticato. Ma vuoi mettere come "ti voto" alle prossime elezioni, dopo che hai esaudito il mio desiderio recondito di precarizzare la vita di mio cognato che lavora a tal municipio o in tale ente statale e che mi sta sulle balle? Ma subito ti appoggio alle prossime tornate referendarie...
Non si troverà la sede dove collocare il dipendente? Dopo due anni licenziato! E' chiaro che è colpa sua, visto che per partito preso è un nullafacente e sfaticato. Ma vuoi mettere come "ti voto" alle prossime elezioni, dopo che hai esaudito il mio desiderio recondito di precarizzare la vita di mio cognato che lavora a tal municipio o in tale ente statale e che mi sta sulle balle? Ma subito ti appoggio alle prossime tornate referendarie...
L'instabilità o l'annullamento dei diritti dei lavoratori nella pubblica amministrazione, non significa migliorare un servizio che finora e a detta di molti faceva acqua da tutte le parti. No!
Vuol dire essenzialmente come per la scuola che se la rendo meno efficiente, con una volontà politica pianificata e programmata io avrò la certezza (becera) di rivolgermi ad un privato sempre più costoso in termini di rette scolastiche e organizzazione interna.
Vuol dire essenzialmente come per la scuola che se la rendo meno efficiente, con una volontà politica pianificata e programmata io avrò la certezza (becera) di rivolgermi ad un privato sempre più costoso in termini di rette scolastiche e organizzazione interna.
Ci chiedono di non rinunciare alle nostre abitudini, nel tempo libero, come partecipare a rassegne culturali, concerti e quant'altro. Poi scopriamo che la Merkel diserta la prima del festival di Bayreuth, visti gli ultimi fatti accaduti ad Ansbach che è nelle vicinanze. Non aveva mai mancato un'inaugurazione...ma il coraggio naturalmente non si mette in discussione, per la gente comune!
Le anomalie del quotidiano che non comprendi non si contano ma quelle eclatanti si e ti colpiscono per mancanza di logica. La prima, nella strada dove abito, piena di villette a due e tre piani, nella quale è prassi comune lasciare scorrere l'acqua dai balconi, anche se tempo addietro avevano appena finito di ridipingere le facciate con conseguente chiazze ocra e antiestetiche dappertutto. La seconda, al semaforo, un tizio autoctono, sradica un mucchio di rametti di gelsomino da portare ad un amico in auto che talmente rimane colpito dal bel gesto che se ne infila un pezzo in bocca.
A voi le ragioni..
A voi le ragioni..
martedì 26 luglio 2016
lunedì 25 luglio 2016
domenica 24 luglio 2016
ECCE HOMO- La Resurrezione di Lazzaro: Conclusione
Cm 100x70 su carta, tecnica mista.
Questa è una di quelle pitture con un doppio canale di lettura: il miracolo che in se è tradizionalmente uno dei più drammatici del nuovo testamento, in contrasto (o in continuità) con una natura rigogliosa e viva.
Nell'eseguirlo la difficoltà maggiore e verso la conclusione è stata contenere lo schema della composizione che a ragion veduta del più severo critico che ho incontrato, mio padre, sembra essere dispersiva. Per questo la cornice è indispensabile per "contenere" quell'effetto di continuità, oltre i margini del foglio e di buon effetto nel dare un maggiore risalto della parte centrale e inferiore della pittura che ne è il "fuoco"
Questa è una di quelle pitture con un doppio canale di lettura: il miracolo che in se è tradizionalmente uno dei più drammatici del nuovo testamento, in contrasto (o in continuità) con una natura rigogliosa e viva.
Nell'eseguirlo la difficoltà maggiore e verso la conclusione è stata contenere lo schema della composizione che a ragion veduta del più severo critico che ho incontrato, mio padre, sembra essere dispersiva. Per questo la cornice è indispensabile per "contenere" quell'effetto di continuità, oltre i margini del foglio e di buon effetto nel dare un maggiore risalto della parte centrale e inferiore della pittura che ne è il "fuoco"
A seguire la fonte ispiratrice: lo sceneggiato Rai Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli
venerdì 22 luglio 2016
"HOLA RAMON"
A Barcelona e con Lia, nel 2006, nel Parco della Ciudadela, abbiamo incontrato un senza tetto attrezzato di tutto punto; con una casa portatile.
Per il mio progetto Teo Gorky: l'architetto
Per il mio progetto Teo Gorky: l'architetto
giovedì 21 luglio 2016
martedì 19 luglio 2016
domenica 17 luglio 2016
venerdì 15 luglio 2016
NIZZA!
L'orrore del mondo che ti porti dietro quando disegni.
Ho appena visto un video straziante di quello che è successo a Nizza. La morte in diretta è qualcosa che atterrisce e nello stesso tempo ti rende cosciente della devastante situazione di guerra che stiamo vivendo. Non si può far finta che le nostre vite possano continuare come prima, andare in luoghi affollati e in grandi ricorrenze cittadine per dimostrare di essere superiori culturalmente e forti rispetto ad attentatori senza scrupoli e macellai. Io sono dell'avviso che bisogna incrementare la propria allerta; pensare in modo razionale e tutelare i propri cari da possibili rischi. Bisogna costantemente essere vigili. Essere preparati al peggio!
Non è una buona soluzione ma è un mondo in guerra, quello dove dobbiamo far crescere i nostri figli.
Ho appena visto un video straziante di quello che è successo a Nizza. La morte in diretta è qualcosa che atterrisce e nello stesso tempo ti rende cosciente della devastante situazione di guerra che stiamo vivendo. Non si può far finta che le nostre vite possano continuare come prima, andare in luoghi affollati e in grandi ricorrenze cittadine per dimostrare di essere superiori culturalmente e forti rispetto ad attentatori senza scrupoli e macellai. Io sono dell'avviso che bisogna incrementare la propria allerta; pensare in modo razionale e tutelare i propri cari da possibili rischi. Bisogna costantemente essere vigili. Essere preparati al peggio!
Non è una buona soluzione ma è un mondo in guerra, quello dove dobbiamo far crescere i nostri figli.
giovedì 14 luglio 2016
mercoledì 13 luglio 2016
ELOHIM CREA ADAMO- Parigi-Settembre 1996
Esattamente venti anni fa, realizzavo un sogno che avevo da quando frequentavo il Liceo Artistico e da quando cominciavo ad avere un'idea consapevole di che cosa fosse l'Arte per me.
Un' esposizione a Parigi, nella capitale mondiale della cultura e dell'innovazione estetica, almeno, fin quando, in quella calda estate del '96, immaginavo potesse essere la città francese.
E nelle speranze della mia età d'allora, ventidue anni, sicuramente lo era.
Per l'evento che era uno scambio culturale fra le nostre municipalità, a fare gruppo con me, Andrea, Blu e Tiziana, amici e colleghi dell' Accademia.
Pensando ad un'opera grafica di William Blake e a tutti i miei riferimenti di allora, il progetto del mio "pezzo" da portare con me, doveva avere a che fare con qualcosa di arcaico e ancestrale nello stesso tempo; un rimando alle culture dell'Europa più vecchia e di stampo laico-religioso:
"la creazione di Adamo".
Ricordo ancora lo stupore al telefono del funzionario del comune, quando mi comunicava la preoccupazione del suo interlocutore parigino in merito all'allestimento dell'opera.
Non mi sono mai pentito delle scelte che ho fatto allora.
Sapevo che era un' occasione unica e che non potevo portare delle semplici tele da appendere.
Volevo che ci si ricordasse di me...
Con Andrea e gli altri abbiamo documentato e vissuto quella che secondo me è stata la più bella esperienza formativa che un ragazzo dell'Accademia potesse fare. Vivere dieci giorni a contatto con l'Arte, in un'ipotesi di formazione e lavoro che già ti fa entrare nei meccanismi delle organizzazioni espositive e nello stesso tempo ti permette di visitare gratuitamente tutti i più importanti musei della capitale francese. Cosa si vuole di più?
Estasi e divertimento. Pieno appagamento e realizzazione di se.
In là e in piccole dosi, solo rare volte o riprovato quelle sensazioni.
Esattamente quel tempo indefinito e bloccato che ho percepito mentre montavamo e allestivamo la mostra. Quella luce del tardo pomeriggio che entrando dalle grandi finestre neoclassiche del "II Arrondissemant" nel quartiere della Borsa, faceva si che quello che avevamo creato e portato fin la avesse qualcosa di magico e divino.
Un' esposizione a Parigi, nella capitale mondiale della cultura e dell'innovazione estetica, almeno, fin quando, in quella calda estate del '96, immaginavo potesse essere la città francese.
E nelle speranze della mia età d'allora, ventidue anni, sicuramente lo era.
Per l'evento che era uno scambio culturale fra le nostre municipalità, a fare gruppo con me, Andrea, Blu e Tiziana, amici e colleghi dell' Accademia.
Pensando ad un'opera grafica di William Blake e a tutti i miei riferimenti di allora, il progetto del mio "pezzo" da portare con me, doveva avere a che fare con qualcosa di arcaico e ancestrale nello stesso tempo; un rimando alle culture dell'Europa più vecchia e di stampo laico-religioso:
"la creazione di Adamo".
Un'installazione grafico-pittorica composta da un totem centrale formato da tavole intelaiate e dipinte ad olio e listellate che rappresentassero i soggetti principali dell'idea: Elohim crea Adamo. Ai lati, due ali di una sessantina di acrilici su carta, monocromi, riproducenti le varie sfaccettature dell'umanità, raffigurate in forme archetipiche e stilemiche.
Questo il risultato.
Qui c'è tutto quello che mi piaceva allora ( e che continua a piacermi adesso) : la Secessione Viennese con Klimt e Schiele, Hundertwasser, Kafka con la Metamorfosi, la Transavanguardia e Mimmo Paladino e non ultimo il Fumetto.
L'opera abbracciava una larghezza di m 6 x 2,5 di altezza, circa.
Era smontabile e facile da trasportare e da adattare a qualsiasi spazio avessi potuto trovare.Ricordo ancora lo stupore al telefono del funzionario del comune, quando mi comunicava la preoccupazione del suo interlocutore parigino in merito all'allestimento dell'opera.
Non mi sono mai pentito delle scelte che ho fatto allora.
Sapevo che era un' occasione unica e che non potevo portare delle semplici tele da appendere.
Volevo che ci si ricordasse di me...
Con Andrea e gli altri abbiamo documentato e vissuto quella che secondo me è stata la più bella esperienza formativa che un ragazzo dell'Accademia potesse fare. Vivere dieci giorni a contatto con l'Arte, in un'ipotesi di formazione e lavoro che già ti fa entrare nei meccanismi delle organizzazioni espositive e nello stesso tempo ti permette di visitare gratuitamente tutti i più importanti musei della capitale francese. Cosa si vuole di più?
Estasi e divertimento. Pieno appagamento e realizzazione di se.
In là e in piccole dosi, solo rare volte o riprovato quelle sensazioni.
Esattamente quel tempo indefinito e bloccato che ho percepito mentre montavamo e allestivamo la mostra. Quella luce del tardo pomeriggio che entrando dalle grandi finestre neoclassiche del "II Arrondissemant" nel quartiere della Borsa, faceva si che quello che avevamo creato e portato fin la avesse qualcosa di magico e divino.
All'inaugurazione il Sindaco di Parigi e il direttore dell'istituto Italiano di cultura di allora e alcuni politici nostrani...invece, attualissimi!
Rassegna stampa
E ancora, quello che ero io in quei dieci giorni. Dalle espressioni frutto dei luoghi esplorati e degli incontri fatti si puó benissimo leggere, quanto fossi pienamente sazio di un raro benessere e felice al punto che tale esperienza mi sarebbe bastata per il resto della vita.
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