In questi ultimi anni mi son sempre chiesto cosa spingesse i ragazzi e le ragazze in fase di crescita e formazione a scegliere il fumetto come uno dei migliori strumenti di comunicazione visiva.
Io un'idea me la sono fatta.
Dal 2008 in poi, precisamente in coincidenza con l'inizio della crisi di sistema politico-economico globale, le tendenze dell'Arte sono confluite in due distinte espressioni, legate al bisogno inconscio, materiale o affettivo.
Dal 2008 in poi, precisamente in coincidenza con l'inizio della crisi di sistema politico-economico globale, le tendenze dell'Arte sono confluite in due distinte espressioni, legate al bisogno inconscio, materiale o affettivo.
La prima si potrebbe definire estetizzante e Fashion.
La seconda narrativo- espressiva.
La seconda narrativo- espressiva.
Il fumetto confluisce in questa seconda opzione.
Per la prima si restringono a dismisura le possibilità di inserimento e per la seconda si aprono democraticamente i canali per potervi confluire.
Chiaramente ogni tanto, queste due restrittive categorie, tendono a sconfinare l'una nell'altra. Soprattutto la prima con prepotente lotta di sistema (poco inclusivo), vorrebbe fagocitare la narrazione grafica verso un mercato di nicchia...
Quello a cui ho assistito nelle scuole ad indirizzo artistico, di qualsiasi ordine e grado è un preciso orientamento politico e sociale delle famiglie e dei loro figli verso un'arte che portasse in primo piano il valore comunitario e liberale del bisogno primario di raccontare per immagini...
La Pittura, la Scultura e la Street Art ( facendo confluire l'Architettura) contemporanee attingono dal fumetto ogni possibile riferimento, per non parlare del cinema e dell'intrattenimento seriale televisivo e ludico-ricreativo.
Infine perchè quest'analisi?
Perchè è arrivato il momento di far diventare ufficialmente il fumetto, vera e propria DIDATTICA.