venerdì 16 maggio 2014

1996-SEGNI

Da un vecchio backup riscopro una raccolta di brevi pensieri o aforismi o non saprei bene definire cosa..
Chiaramente non ho la presunzione di definirla poesia.
Forse , in riferimento al titolo che scelsi all'epoca, dei Segni! Delle immagini di vita quotidiana (o dei Frames) che mi evocavano un piccolo quadro illustrato, questa volta con le lettere!

1996-SEGNI
  Francesco Conte 

Il sole allegro
Il sole che ride al di sopra dei mille e più capi
chinati, sopporta l’enorme peso responsabile
di occasioni mancate e deprecabili rinunce.
Schernisce, dietro monti festosi
con forti raggi invisibili, edulcorando tutte le possibili
comunicazioni aleatorie, lievi fino all’ inverosimile.
Nulla confonde i veri intendimenti e le legali
motivazioni di gente silenziosa, dalle razze schiave dei
propri legami affettivi e dai mille procedimenti passivi
dell’essere.

4 Marzo ‘96




Lacrime
Lacrime perse nel vento
Che mascherano i cavilli tormentosi di una vita
in sfacelo, irrimediabilmente deprivata del solo
momento assoluto d’autentica stupidità.
Lasciando scorrere ciò che dallo stomaco
ormai in putrefazione arriva alla bocca
si donano omaggi di sé ad interlocutrici
totalmente arpie.

Ancora esse scorrono, mischiandosi per strada
agli imperanti gas tossici dei tubi di scarico; senza
smettere di sgorgare una madre rapporta la propria
felicità ad un figlio astuto ed intelligente.

4 Marzo ‘96




Solo
Di nuovo una lotta contro se stessi;
contro una paura defraudata che del futuro
troppo impervio e spigoloso di irti compromessi
lascivi crepa le dirompenti falle su cui è facile
precipitare.
Di nuovo il buio sopravanza e domani
la vergogna ripercuoterà dei passi proni di infinite
scuse mai sincere e derubate.
Di nuovo da solo se in rapporto ad un amico o
ad una voce familiarmente sincera si pensa anche
a colei che immagina te con intensità.

5 Marzo ‘96




















L’assenza delle cose
Nella calma e nella pacatezza,
si riesce, discutendo magari sommessamente,
a far fuoriuscire da un caotico marasma fustigatore
un’anima forse in pace con se stessa.
Di colpo ci si accorge che tornare alle cose normali
presuppone un’azione violenta pari alla loro
inconsapevole perdita.
Nell’assenza le cose e gli avvenimenti si rapportano
ad un desiderio recondito di scoperta delusa,
quando nulla perdura nell’interesse ozioso giornaliero.

6 Marzo ‘96
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Per il momento un assaggio, perché se non ricordo male erano davvero 1996 pezzi!
Per renderli un po' più digeribili uno o più brani che in quegli anni andavano forte.









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