sabato 3 maggio 2014

Klimt and Deformed!

Grande elaborato a china realizzato ai tempi dell'Accademia.
Se non erro, era il 1994.
Tutto il mio apprendistato nella Pittura e nella Grafica è in qualche modo debitore del movimento Secessionista Viennese della fine dell'800 e inizi del '900.
Per intenderci l'arte di Klimt e Schiele.


All'epoca mi piaceva la grafica del Cabaret Fledermaus e della stupenda rivista "Ver Sacrum"




Ricordo lo stupore del prof. critico d'arte (flash art) Luca Beatrice che non riusciva a capire come mai avessi dei riferimenti così datati e fuori dalla contemporaneità.
Con il senno di poi e un pizzico di maturità in più, posso supporre che oltre ad una fascinazione estetica che quell'epoca aveva su di me (e non solo-molti erano gli esempi di amici appassionati a tale stile), la modernità nel trovare il giusto equilibrio tra la "superficie e la profondità" della figurazione fine secolo della Mitteleuropa nascondeva una profonda tensione, ad oggi ancora molto attuale.
Una strisciante pulsione erotica e un debordante magma del Sé, di psicanalitica memoria che in modo naturale o innaturale a seconda dei casi, si presentava attraverso queste opere in tutto il loro conflitto.

Oggi dopo che ho annientato la figura, ricomposta o in altre occasioni utilizzato l'informale e l'astrazione delle forme, sono ancora debitore di quella lezione austriaca.
Dove me ne accorgo?
Per esempio quando disegno le mani...!


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