Mi piace sempre soffermarmi su quelli che apparentemente sembrano personaggi secondari.
In un gruppo come i Reevars del vastissimo universo Marvel Comics e in particolare Uncanny XForce, questo Punk sembra un pò più sfigato dei suoi compagni metaumani, con parti meccaniche o di armamenti vari, perchè evidente la sua menomazione dell'assenza delle gambe, sostituite da una sorta di mini carro armato, poco efficace ( almeno i disegni che finora ho visto) in quanto assomiglia ad un giocattolo.
Quando nel 2011 ho realizzato il mio test pages volevo non tralasciare tutti quei piccoli dettagli che mi permettessero di seguire lo stesso metodo di lavoro del mio progetto Dante Inferno. E cioè, quello che sembra impossibile o in questo caso ridicolo e puerile deve trasformarsi in qualcosa di verosomigliante alla realtà o essere motivato da referenze iconografiche, storiche e di design, oggettive.
Non mi andava di disegnare un personaggio caratterizzato male anche se marginale alla storia o presente per poche vignette, nelle pagine che mi preparavo a disegnare.
Pensando ad un tema stilistico comune a tutto il gruppo di metaumani e alle dimensioni del supporto armato, i riferimenti alla prima guerra mondiale sono stati quasi immediati.
Come relazione alle dimensioni e a un modello dinamico, gli esempi più stimolanti li ho trovati nel design e nella struttura del carro polacco di prima generazione.
Rimaneva da definire Bonebreaker, caratterizzandolo rispetto ad una eventuale capacità di movimento autonomo e liberandolo dal pesante supporto.
E allora, perchè non attualizzarlo, pensando di munirlo di protesi di supporto degli arti inferiori come
quelli di Oscar Pistorius?
E il gioco è fatto!
A seguire particolari dalle pagine di prova.
martedì 29 luglio 2014
lunedì 28 luglio 2014
Metamorfosi in "Commedialive"
Appena pubblicata e integrata da un nuovo post nel blog Commedialive qui.
Vi trovate i passaggi esecutivi dal layout al definitivo finale.
giovedì 24 luglio 2014
mercoledì 23 luglio 2014
CARICATURA-Online
In tempo reale e quando posso, a scuola, elargisco copiosamente caricature a iosa.
Nelle ore a disposizione è un ottimo strumento per fare didattica divertendosi, riuscendo a trovare un canale di comunicazione efficace per catturare l'attenzione dei ragazzi/e.
Puoi spiegare la struttura e la rielaborazione anamorfica del volto e le tecniche grafiche, sennonché i rapporti chiaroscurali e la sintesi formale.
Ma soprattutto hai un ottimo consenso e una bella gratificazione nel vedere genuinamente nascere un sorriso spontaneo, quando la scuola è anche divertimento e relax!
Garantisco, quello senza testa sono io....
Nelle ore a disposizione è un ottimo strumento per fare didattica divertendosi, riuscendo a trovare un canale di comunicazione efficace per catturare l'attenzione dei ragazzi/e.
Puoi spiegare la struttura e la rielaborazione anamorfica del volto e le tecniche grafiche, sennonché i rapporti chiaroscurali e la sintesi formale.
Ma soprattutto hai un ottimo consenso e una bella gratificazione nel vedere genuinamente nascere un sorriso spontaneo, quando la scuola è anche divertimento e relax!
Garantisco, quello senza testa sono io....
venerdì 18 luglio 2014
Ancora TEX!
Dopo tantissimi anni Tex è uno dei fumetti più venduti nel nostro paese.
Negli anni la Bonelli, come in molte altre testate, è riuscita a rinnovare, senza tralasciare la tradizionale caratterizzazione del personaggio. Nel tempo la casa editrice si è adoperata per un restyling centellinato e a piccole dosi.
Quando anni fa dall'amico Antonio (altri bei tempi), mi venne chiesta una commission del Pard nostrano, chiesi se potevo avere carta bianca.
Per la preparazione tecnica di quel momento tendente ad una forte "deformazione" stilistica, non avrei potuto fare altrimenti.
Per fortuna piacque molto....
Bozzetto preparatorio, realizzato a china, in una delle lunghe e noiose ore a disposizione al lavoro, fra un commento e l'altro di qualche collega che ancora ha un atteggiamento denigratorio nei confronti del fumetto.
Persino nei confronti del Ranger.
Negli anni la Bonelli, come in molte altre testate, è riuscita a rinnovare, senza tralasciare la tradizionale caratterizzazione del personaggio. Nel tempo la casa editrice si è adoperata per un restyling centellinato e a piccole dosi.
Quando anni fa dall'amico Antonio (altri bei tempi), mi venne chiesta una commission del Pard nostrano, chiesi se potevo avere carta bianca.
Per la preparazione tecnica di quel momento tendente ad una forte "deformazione" stilistica, non avrei potuto fare altrimenti.
Per fortuna piacque molto....
Bozzetto preparatorio, realizzato a china, in una delle lunghe e noiose ore a disposizione al lavoro, fra un commento e l'altro di qualche collega che ancora ha un atteggiamento denigratorio nei confronti del fumetto.
Persino nei confronti del Ranger.
A seguire la tavola di grande formato cm 35x50 e realizzata con smalti acrilici e tempere.
Per chiudere e per il giusto clima: Elisa e il grande Morricone...
mercoledì 16 luglio 2014
La prima cosa bella!
Se ognuno di noi, guarda alle prime delusioni incontrate; agli inizi, nella memoria più remota, l'unico sorriso che si ricorda è quello della donna che ti ha protetto nelle forme più diverse.
Riaffiora anche nei modi più impensati, come nel sogno, quando ancora tutti nella vecchia casa si stava a sopportare un mal di denti atroce che non faceva dormire nessuno.
O quando, per le circostanze impervie della vita, si rimaneva a guardare al balcone, d'estate, senza poter capire....
Lì e senza una vera consapevolezza, lei ti proteggeva e ti assisteva.
Oggi, con i ruoli invertiti e dopo tanta incomunicabilità devi essere tu ad assistere e ad essere presente...
Perché sia tu e non un estraneo l'ultima cosa bella del giorno che si possa vedere.
Riaffiora anche nei modi più impensati, come nel sogno, quando ancora tutti nella vecchia casa si stava a sopportare un mal di denti atroce che non faceva dormire nessuno.
O quando, per le circostanze impervie della vita, si rimaneva a guardare al balcone, d'estate, senza poter capire....
Lì e senza una vera consapevolezza, lei ti proteggeva e ti assisteva.
Oggi, con i ruoli invertiti e dopo tanta incomunicabilità devi essere tu ad assistere e ad essere presente...
Perché sia tu e non un estraneo l'ultima cosa bella del giorno che si possa vedere.
domenica 13 luglio 2014
Nuova Pannonia: COVER EXTRA
Chiedendo legittimante il permesso all'editore, pubblico una tavola a colori che sarebbe dovuta essere la cover principale del volume.
Come "extra", propongo alcuni passaggi di lavoro dell'illustrazione dall'approvazione del bozzetto a matita, fino alla rifinitura a china.
L'impianto è molto complesso. Forse un po' troppo per una pubblicazione editoriale che ha lo scopo di raggiungere anche un target adolescenziale, oltre a quello degli adulti.
Spesso però e proprio frequentando gli adolescenti a scuola che mi accorgo di quanto piacciano a loro composizioni "articolate", basate su piani che si sovrappongono in trasparenza e che diano il senso del "dinamismo".
Se c'è ancora qualche dubbio, come nel fumetto americano.
Ogni editore segue una propria linea stilistica e di impaginazione grafica e Rosencrantz spesso propone come semplici cover, l'ingrandimento di una vignetta della storia.
Come "extra", propongo alcuni passaggi di lavoro dell'illustrazione dall'approvazione del bozzetto a matita, fino alla rifinitura a china.
sabato 12 luglio 2014
MATITE E CHINE DALL'AREA 51- Terza parte
Altra sequenza che vede il nostro ragazzone texano all'interno della misteriosa base.
Per testare la sua incredibile forza ed "energia" (vedi puntate precedenti: Inks Example ) non rimane che affidarne le cura all'originalissimo dottore un po' folle o alla dottoressa in mini gonna.
Se verrete fatti prigionieri e sottoposti ad esperimenti nella famigerata Area, lì incontrerete gente di tale levatura professionale.
Ma volete seriamente che spieghi la trama?
Per questo, ci pensa (non Rocco) ma Johnny...da San Quentin!
Per testare la sua incredibile forza ed "energia" (vedi puntate precedenti: Inks Example ) non rimane che affidarne le cura all'originalissimo dottore un po' folle o alla dottoressa in mini gonna.
Se verrete fatti prigionieri e sottoposti ad esperimenti nella famigerata Area, lì incontrerete gente di tale levatura professionale.
Ma volete seriamente che spieghi la trama?
Per questo, ci pensa (non Rocco) ma Johnny...da San Quentin!
venerdì 11 luglio 2014
Il mio Picasso.
Ieri, su un canale satellitare della feltrinelli ho visto un docufilm su Picasso.
Fin qui niente di nuovo, visto che nel mio archivio-video possiedo rari documentari sull'artista catalano, assenti dalla rete e trasmessi ai tempi su raisat-art.
Quello che vorrei sottolineare era il perno su cui ruotava l'intera sceneggiatura.
Il ritrovamento di una mole di 120.000 pezzi fra quadri, disegni, stampe, ceramiche, sculture, etc.. che alla morte dell'artista, nel 1973, vennero catalogati e stimati.
Un vero tesoro per gli eredi, ma dal mio punto di vista, un "sacro rifugio" dove Picasso trovava appagamento e soddisfazione.
I vari studi delle meravigliose ville o castelli contenevano quello che l'artista aveva accumulato in una vita. Quindi, collezioni, opere di altri artisti, libri e oggetti di varia natura, che per la vorace vitalità e l'edonismo del soggetto, avevano sicuramente un grande potenziale affettivo.
Da questa considerazione, la mia riflessione su quello che ognuno di noi può aver visto, proprio di Picasso e quanto rimanga dentro, di tutto il potenziale rivoluzionario della sua opera.
In definitiva qual' è il tuo Picasso!
Se si guarda indietro e si fa mente locale sulle città europee visitate ogni museo Picasso lascia qualche segno particolare nella propria memoria.
Le grandi litografie o acqueforti sulla Tauromachia, viste a diciassette anni, presenti a Parigi e commentate dal prof. De Lisi come opere di grande virtuosismo tecnico e capacità di elaborazione. O la testa di toro formata da un sellino e manubrio di bicicletta.
Ma non erano questi i miei Picasso!
I meravigliosi costumi o scenografie realizzati per Djagilev, visti con Lia in una riproposizione dei Balletti Russi del Teatro Massimo di Palermo.
Pur avendo aspirazioni di scenografo, ancora non si riesce a trovare quella relazione empatica che ti fa mettere al di sopra di tutte le esperienze visive dell'autore, quel "tuo" Picasso.
Incredibile ma vero, pur nell'aver visto con grande coinvolgimento "Guernica" al Museo Reina Sofia a Madrid nel 1995, quell'azione rivoluzionaria, di stravolgimento, rimescolamento delle tue certezze e convinzioni, non te la fa sentire come "tua".
Fin qui niente di nuovo, visto che nel mio archivio-video possiedo rari documentari sull'artista catalano, assenti dalla rete e trasmessi ai tempi su raisat-art.
Quello che vorrei sottolineare era il perno su cui ruotava l'intera sceneggiatura.
Il ritrovamento di una mole di 120.000 pezzi fra quadri, disegni, stampe, ceramiche, sculture, etc.. che alla morte dell'artista, nel 1973, vennero catalogati e stimati.
Un vero tesoro per gli eredi, ma dal mio punto di vista, un "sacro rifugio" dove Picasso trovava appagamento e soddisfazione.
I vari studi delle meravigliose ville o castelli contenevano quello che l'artista aveva accumulato in una vita. Quindi, collezioni, opere di altri artisti, libri e oggetti di varia natura, che per la vorace vitalità e l'edonismo del soggetto, avevano sicuramente un grande potenziale affettivo.
Da questa considerazione, la mia riflessione su quello che ognuno di noi può aver visto, proprio di Picasso e quanto rimanga dentro, di tutto il potenziale rivoluzionario della sua opera.
In definitiva qual' è il tuo Picasso!
Se si guarda indietro e si fa mente locale sulle città europee visitate ogni museo Picasso lascia qualche segno particolare nella propria memoria.
Le grandi litografie o acqueforti sulla Tauromachia, viste a diciassette anni, presenti a Parigi e commentate dal prof. De Lisi come opere di grande virtuosismo tecnico e capacità di elaborazione. O la testa di toro formata da un sellino e manubrio di bicicletta.
Ma non erano questi i miei Picasso!
I meravigliosi costumi o scenografie realizzati per Djagilev, visti con Lia in una riproposizione dei Balletti Russi del Teatro Massimo di Palermo.
Incredibile ma vero, pur nell'aver visto con grande coinvolgimento "Guernica" al Museo Reina Sofia a Madrid nel 1995, quell'azione rivoluzionaria, di stravolgimento, rimescolamento delle tue certezze e convinzioni, non te la fa sentire come "tua".
Quell'unica opera che mi ha fatto capire che si poteva scegliere l'arte come percorso di vita riguarda un "frammento" di piastrella che il nostro non ha gettato via e ha riutilizzato dipingendoci sopra. Si trova esposta in una teca del Museo Picasso della capitale francese.
Rigirandola e utilizzando un rigatino o tratteggio verticale, nelle scanalature a rilievo della parte posteriore, il maestro (perché così lo percepii allora) disegna un volto con le orbite ombreggiate.
Ancora adolescente quel frammento divenne il mio Picasso!
mercoledì 9 luglio 2014
Per così dire....
Roberto è un collega e amico che insegna inglese e francese alle scuole medie.
Dire che ne abbiamo passate tante, insieme e dire poco. E mi riferisco a quella trincea di guerra che sembra alle volte diventare la scuola media a Palermo.
Dire che ne abbiamo passate tante, insieme e dire poco. E mi riferisco a quella trincea di guerra che sembra alle volte diventare la scuola media a Palermo.
Persona molto attenta alle dinamiche della scuola, potete seguire le sue lucide riflessioni nella sua pagina Facebook qui
Occupandosi di corsi di italiano per stranieri e di fonetica, ha pubblicato un saggio del quale ho realizzato l'intestazione grafica con photoshop.
A seguire qualche prova cromatica..
martedì 8 luglio 2014
Un ritratto di Michael!
Devo anche a questo ritratto del buon Michael Jackson, la possibilità di aver fatto per la prima (e l'ultima ) volta il ritrattista da strada.
Il foglio cm 35x50 faceva parte dell'allestimento di sei pannelli di cartoncino spesso cinque millimetri e a coppie di due, piegabili a mo di portafoglio, che in meno di cinque minuti venivano montati nel mio vecchio cavalletto smontabile e conservabile dentro uno zainetto da spalla.
Non che amassi particolarmente il il re del pop che nei novanta sembrava cambiare repentinamente genere e cifre stilistiche. Per conto mio in quegli anni esistevano solo gli U2 e qualche nuovo gruppo emergente come i Green Day, gli Oasis e altri.
Ma nella scelta espositiva e nel momento della realizzazione sono andato sul sicuro!
Valeria Marini, ancora accettabile dal punto di vista estetico, Totò in una delle sue ultime interpretazioni cinematografiche e l'oggi prematuramente defunto Michael.
In quegli anni mai avremmo pensato ad una uscita di scena come quella sua.
E se quella mia esperienza, dura, divertente ed emozionante mi ha cambiato facendomi abbandonare il nido, lo devo in parte anche a lui.
Onore al re!
lunedì 7 luglio 2014
Se questo è Virgilio....
So di rischiare parecchio con la scelta di modificare l'iconografia tradizionale di Virgilio.
Nel blog Commedialive, qui , trovate un'approfondita spiegazione del perché e del percome Lui diventi una Lei e così via...
A seguire alcuni frames del personaggio che ad occhio e croce e proprio in questo periodo dovrebbe compiere ben dieci anni di vita.
Caspita, come passa il tempo!
E infine un particolare di una nuova (vecchia) illustrazione appena passata nel rullo compressore del Restyling!
La potete ammirare per intero qui
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