Totalmente reinterpretate le figure degli Ignavi.
A questi ultimi, incapaci in vita di prendere una decisione coerente e certa, come dannazione Dante fa seguire una insegna senza identità.
Dal canto mio penso che giudicare frettolosamente chi dimostra indecisione sia una palese forzatura e per dimostrarlo faccio indossare, contro la volonta dei Pusillanimi una sorta di copricapo che li rende cieci.
Da qui in poi non sapranno mai il loro destino e se il caso li allontana dall'eterna corsa verso un anonimo vessillo, potrebbero cadere drastiscamente e attraverso apposite pedane nel lago Acheronte dove ad attenderli con la sua famigerata Carretta ci sarà Caronte.
Nell'eseguire questa grande vignetta di una delle numerose tavole del Terzo Canto, inconsciamente ho citato "La Parabola dei ciechi" di Bruegel quasi ci fosse una similitune al fatto che la stoltezza può anche avere un buon proposito di fondo.
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