sabato 4 ottobre 2014

"The Humani Corporis Fabrica"- disegni preparatori

Nella seconda metà degli anni '90 appena laureato all'Accademia di belle Arti, partecipai ad un progetto espositivo per i Cantieri Culturali alla Zisa della mia città.
La mia idea di allestimento, allora, travalicava la pittura cercando il più delle volte di sfruttare e coinvolgere lo spazio che ci veniva assegnato.
Parliamo per l'appunto di una esposizione collettiva
Per l'occasione (che è rimasta solo un'idea progettuale), ho realizzato una installazione grafico-pittorica che dal titolo "programmatico" (v sopra) si riallacciava all'opera del grande anatomista quattrocentesco Andrea Vesalio.

Il corpo con le sue diramazioni e appendici, diventa architettura e la macchina umana uno strumento da scomporre e ricomporre, manifestando tutto il suo potere di fascinazione.


Nella nostra formazione di base, anche lo studio dei tendini e delle fibre muscolari aveva, oltre ad una consapevolezza funzionale al disegno, un grande valore estetico.
Per questo motivo e per una eventuale esposizione "in grande" ho pensato di creare una composizione variabile di moduli figurativi e pannelli che trattassero il corpo come linguaggio teatrale...per l'appunto destinato ad un "Teatro Anatomico"



Leggendo il "Corpo Post-Organico" di Teresa Macrì o la rivista "Virus" ho potuto dare un riferimento approfondito e concreto ad una latente tendenza che nei '90 (ma anche adesso) valorizzava (e valorizza ancora oggi) ancora la figura e l'uomo come ipotesi e parametro di un nuovo classicismo che ad "imperituro nichilismo" scardinava questa volta tutte le proporzioni e le regole del fare bella pittura, danza e teatro.


Una "forte" tendenza estetica che in quegli anni tutte le forme di espressione hanno abbracciato accomunando registi, performer e artisti. 

A seguire i disegni preliminari con l'apporto di annotazioni sull'aspetto compositivo e simbolico delle scelte inerenti le dimensioni o la frammentazione in moduli ricomponibili...




Non sono bei disegni, né sono stati fatti con l'intento di esserlo.
Sono una prima forma concreta di quella condizione del corpo come limite "Limen", all'interno e all'esterno del quale tutto può succedere.

A seguire uno dei diversi moduli che ho realizzato e che hanno un riferimento e una citazione esplicita alle attività performative dell'anticipatore bodyartist Cris Burden...


continua.....

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