Mi sorprendo sempre quando qualcuno mi propone un'esposizione o una grafica per una copertina di libro con il veto di non includere nessuna figurazione.
Nella prima ipotesi, un pittore figurativo che mi propose di partecipare ad una mostra con un piccolo disegno, con la clausula "senza figure", me la dice tutta, sulla paura che negli incapaci persiste quando ci si deve confrontare.
Negli editori se poi, piccoli e provinciali, la richiesta di non includere mani, visi e corpi ha a che vedere con quel tipico snobismo culturale che vede l'astrazione o le avanguardie dei primi del Novecento addirittura più "in" o "fashion" rispetto alla figurazione.
In entrambi i casi il livello di ignoranza è pari alla propria arroganza.
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