giovedì 26 giugno 2014

Kernel Panic!

Chiaramente, quando capitano ripetuti momenti di stallo e le cose non girano proprio come vorremmo, la causa non può essere solo riconducibile al caldo di questi giorni.
Se valuti come parte essenziale della tua vita o per meglio dire delle attività collaterali ad essa, operazioni indispensabili e di primaria importanza che devono in qualche modo aver a che fare con l'incapacità di creare prodotti o tecnologie di ottima fattura e lunga durata ( mi riferisco al kernel panic del mio costosissimo IMac) allora si è proprio alla frutta.


Da tempo e in tutto quello che riguarda i prodotti di consumo e di larga diffusione c'è una volontà pragmatica di offrire qualcosa che nel tempo breve di due anni, due anni e mezzo debba rompersi o semplicemente "bloccarsi"
Il famoso Kernel Panic di cui sopra è una condizione che già a monte la Apple, prevede come possibile fastidio del sistema operativo e ti invita, come poi ho fatto ben tre giorni addietro a portare (come se fosse semplice e scontato) il tuo pc, postazione fissa, al centro assistenza.
Massima cordialità e disponibilità ti accolgono con display al quarzo per il turno che in maniera sospetta sembra essere sempre più lungo, qui dove già per la seconda volta ho dovuto far diagnosticare quella che credevo una buona macchina.
Il povero Steve che incitava ad avere "fame" e a non accontentarsi di una vita piatta, scialba e banale non sa (perchè morto da tempo) che i suoi prodotti oramai la voglia di essere dei creativi, attivi e operativi te la fanno passare da un pezzo, accettando come possibile ipotesi persino il Kernel Panic.
Questa oggi è la filosofia dei nostri giorni e di qualsiasi generazione che provi a fare qualcosa di buono per migliorare la propria esistenza.
La vita è un Kernel Panic!
Ci provi, intanto inizi e se poi tutto si "blocca" o va in "panico" poco importa puoi sempre ricominciare d'accapo cambiando (forse qualche pezzo della tua esistenza)  e in maniera confusa tirare avanti.


Negli anni del rodaggio dell'euro come colto da una tremenda premonizione volli cimentarmi nella realizzazione del mio progetto Dante Inferno (i disegni di questo post si riferiscono a questo). Con il senno di poi e considerando il valore terapeutico di far oltrapassare a Dante ostacoli, paure e mostruose creature già prefiguravo forse la crisi, il disfacimento sociale e politico se non anche l'impoverimento della scuola e della cultura.
Non vorrei sembrare presuntuoso ma era questa precisa motivazione che mi spinse a visualizzare questo viaggio fisico e mentale, di un uomo che pensa, ragiona e valuta quello che gli accade intorno. 
Quale migliore metafora del Kernel Panic per motivare la lunga sosta del poeta fiorentino nella imperscrutabile Selva Oscura.


O la temibile angoscia nel vedere quanto profonda sia la voragine della corruzione della tua terra.
Sicuro! Dante deve aver immaginato questa sensazione. 

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