Lei, ti accompagna in un modo quando hai vent'anni, ti fa conoscere quei desideri impossibili da realizzare e ti ridimensiona nell'arco successivo, imponendoti nuovi o più limitati orizzonti e fatiche..
Sembra scherzare ironicamente proprio con il confine, fisico o mentale che i greci chiamavano "Limen".
Una soglia di sbarramento piacevole che quasi sempre vede nel viaggio una possibilità di redenzione e riscatto.
Spesso, la voglia di andare oltre i propri limiti, coincide con l'inutile apatia delle convenzioni sociali e delle sue ormai obsolete regole di convivenza aggregativa e sociale che vorrebbe mantenere, ancora, i posti di lavoro di una volta, le abitudini vacanziere, i consumi del divertimentificio etc..
Io, non conosco l'indefinibile sensazione di "spostamento" che il vento caldo di scirocco, in questo mese di Aprile sembra regalarti per rimetterti sulla giusta e consapevole via.
Non saprei neanche spiegarla in maniera più chiara.
Mi basta però ricordare alcune note di Morricone per accompagnarvi con me..
Il componimento del maestro, riguarda la colonna sonora del bellissimo sceneggiato Rai dei primi anni '80 e rivisto in prossimità della realizzazione del mio nuovo progetto editoriale per quelli di Rosencrantz di Novi Sad.
Ambientato in un epoca di steppe e di territori ostili i miei nuovi personaggi, ricalcano quella fatica fisica che il regista Giuliano Montaldo tirava fuori dagli attori facendo ripercorre interamente il percorso della famiglia Polo, da Venezia fino a Pechino.
Certe volte la fatica per gli orizzonti da battere, nelle nuove tavole assumeva una precisa caratterizzazione cromatica.
Ne diventava la cifra stilistica, soprattutto nelle pagine di ambientazione notturna.
O se vogliamo l'unica vera valvola di sfogo, perché in verità il luogo e la storia concentra il tutto in una comunità chiusa e ristretta.
Alla pubblicazione prossima, l'ardua sentenza, nel frattempo imposto graficamente la copertina dei miei DVD
Nessun commento:
Posta un commento