Più o meno verso la fine degli anni '90 ho realizzato questa pittura ad olio della grandezza di cm 80 x 80.
Ricordo di averlo voluto fortemente dopo la lettura di " Volo di notte" dell'autore Antoine de Saint-Exupéry.
Il "frame" evocativo che già dal momento della lettura avevo immaginato, riguardava un momento in cui, ai tempi della Prima Guerra mondiale il portalettere francese Fabien viene visto come avvolto da un'aura vorticosa dal suo compagno di volo.
L'osservatore del quadro è allo stesso tempo l'ospite dell'aereo, del quale vediamo le mani nella parte inferiore.
All'interno del nulla e del buio provocati da un peggioramento delle condizioni del tempo e dall'irrompere di un vero e proprio uragano, l'autore arriva in maniera emozionante a descrivere le sensazioni di disorientamento percettivo e di squilibrio visivo che in tante peregrinazioni volatili, quest'ultimo aveva realmente provato.
Ciò che naturalmente mi aveva colpito maggiormente all'epoca è la straordinaria coincidenza con la misteriosa fine di Saint-Exupéry che partendo con il suo biplano venne dato per disperso, inghiottito dal nulla.
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